Fondazione Mariele Ventre

Il messaggio

Mariele aveva per tutti un'aureola particolare, e a noi frati dell'Antoniano veniva rivolta spesso una domanda: "È una consacrata?". Domanda che è stata insistentemente ripetuta da parte di giornalisti e di operatori dei mass media che si sono occupati di Mariele dopo la sua morte.

Domanda che significa se Mariele appartenesse a uno degli ormai numerosi istituti di consacrazione secolare, cioè di persone che si legano ai voti religiosi senza entrare in convento, restando nella famiglia e nel ruolo di una qualsiasi attività "civile". No, Mariele non apparteneva ad alcuno di questi istituti.

Comunque, nella sua laicità fu certamente religiosa. E fu certamente francescana.

Può essere certificata francescana prima di tutto dal suo amore per la vita; per il mondo, per le sue creature, per la sua bellezza.

Poi perché si è sentita fin da bambina connaturata all'Antoniano, istituzione francescana. Ne ha respirato l'atmosfera, ne ha assorbito la mentalità, si è sentita innestata nella plurisecolare tradizione in cui affondava le sue radici.

(...) Mariele ha camminato serena, semplice, sicura nel campo della comunicazione sociale, dove la sua testimonianza cristiana ha acquistato valore di modernità e di specificità. E anche di singolarità.

E' un campo dove mancano ancora riferimenti e modelli. Bisogna bypassare i prototipi storicizzati e risalire all'essenzialità degli schemi evangelici.

Mariele lo ha fatto. E, per un fenomeno sorprendente, sul monitor della comunicazione sociale, la gente un po' alla volta ha portato in primo piano Mariele, l'ha messa a fuoco amorosamente, dandole linee delicate e tersa bellezza spirituale.

estratto dal libro "Mariele" di Berardo Rossi
Edizioni San Paolo 1999 - Edizioni Fondazione Mariele Ventre 2003

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